Gino Bechi

Bechi si avvicinò alla musica a diciassette anni con i maestri Raul Frazzi e De Giorgi, debuttando nel 1936 a Empoli nella parte di Germont ne La traviata di Giuseppe Verdi. Ben presto divenne uno dei più importanti cantanti lirici italiani e fu chiamato ad esibirsi al Teatro alla scala di Milano, all'Opera di Roma, a Lisbona, in Sudamerica ed in altre parti del mondo.

La sua voce - ampia e di ottimo timbro - mal si prestava alle incisioni discografiche del tempo, tanto che oggi si può avere solo una vaga idea del tono della sua voce. Filmati di epoca recente lasciano solo intendere le qualità vocali dell'artista. Sono rimaste peraltro memorabili negli annali della musica alcune sue grandi interpretazioni per il teatro in opere verdiane quali l'Otello (come Jago), nel Rigoletto (nel ruolo del titolo) e nel Nabucco (nel ruolo del titolo).

Nel 1950 durante una rappresentazione di Falstaff al Covent Garden di Londra assieme alla compagnia della Scala, la critica non ebbe parole di elogio per il baritono. Probabilmente questa reazione era dovuta alla scarsa conoscenza del cantante lirico che apparteneva alla vecchia scuola italiana. Ritornò a Londra, al Drury Lane, nel 1958 per cantare nel Guglielmo Tell di Gioachino Rossini, questa volta con un grande successo.

Si ritirò dalle scene nel 1965. Negli anni successivi ha gestito una scuola di perfezionamento per giovani cantanti lirici a Firenze. È stato anche presidente del Concorso Internazionale di canto intitolato ad Ettore Bastianini, a Siena.